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Lunedì, 23 Gennaio 2023 17:57

Consigli sull’allattamento & alimentazione da seguire

 

Accadrà spesso che persone

sconsiderate cerchino di insegnarvi

come fare le cose che voi siete in

grado di fare meglio di quanto

chiunque possa mai insegnarvi

è mia opinione che non ci sia

bisogno di dire alle madri che cosa

devono fare o come devono essere.

Ciò che possiamo fare è non

Interferire

D. Winnicot

 

Non mi stancherò mai di tranquillizzare le mamme che allattano assicurando loro che stanno facendo bene allorchè il piccolo cresce ed è sano. Le mamme devono vivere con serenità d’animo questo momento unico per loro ed il loro piccolo, sia che l’allattamento avvenga al seno sia con latte artificiale. Se l’ostetrica non ha dato loro consigli su come attaccare il piccolo e su come tenerlo in braccio durante la poppata io sono molto disponibile ad aiutarle perché l’accoglienza di una nuova vita merita tutta la nostra attenzione. Durante il primo controllo fornisco tutti i consigli di cui la neomamma necessita e rispondo molto volentieri alle loro perplessità perché la neomamma deve essere serena. Lo stress non aiuta la relazione madre-bambino ed in caso di allattamento al seno non aiuta la lattazione. La madre insieme al suo piccolo deve godere di questo momento, anche fra tutte le difficoltà che una nuova nascita comporta: specie la paura di non farcela, di non essere la madre perfetta e premurosa secondo la propria visione ideale. D’altra parte non si deve pensare all’allattamento solo come una forma di nutrimento, ma come un canale privilegiato di comunicazione tra madre e figlio. Fattori psico-neuroendocrini influenzano l’inizio ed il mantenimento della lattazione. Il latte viene prodotto sotto lo stimolo della prolattina e fuoriesce dall’alveolo mammario sotto l’azione dell’ossitocina (ormone che in base ad alcuni studi favorisce l’attaccamento materno alla prole). Il riflesso prolattinico si attiva grazie agli stimoli sensoriali sul capezzolo e più il bambino succhia più si libera prolattina in circolo da parte dell’adenoipofisi. Quindi più il neonato succhia, più avrà latte alla poppata successiva. Su questa base l’allattamento al seno deve essere a richiesta, e non si vizia il piccolo con questa modalità. La prolattina ha più funzioni: fa produrre il latte, inibisce l’ovulazione, ha un effetto immunomodulante ed un’azione antistress. Il riflesso ossitocinico invece agisce durante la poppata. Gli stimoli sensoriali sul capezzolo provocati dalla suzione del bambino liberano dalla neuripofisi ossitocina. Questo riflesso è inibito da stress, dolore, ansia, paura, mentre lo stato di benessere psico-fisico potenzia il rilascio di ossitocina a livello centrale, che a sua volta contraendo le fibre negli acini della ghiandola mammaria favorisce la lattazione. La modalità "a richiesta" dunque soddisfa i bisogni nutrizionali del neonato e crea un equilibrio tra la produzione di latte e la sua assunzione durante le poppate. È soprattutto uno stato materno rilassato e tranquillo a permettere un buon allattamento, lo stress invece ne rappresenta un ostacolo. È possibile che la madre possa vivere uno stato depressivo iniziale, va allora sostenuta dal partner, dalla famiglia e soprattutto dal pediatra. Uno degli obiettivi nel mio lavoro professionale è stare accanto alle mamme per favorire una buona relazione tra madre e piccolo durante l’allattamento, sia esso al seno o artificiale. È fondamentale che l’allattamento sia un momento felice e rilassante sia per la madre che per il piccolo! Quando la madre agisce in sintonia con le proprie spinte naturali si sentirà in armonia con sé stessa e svolgerà al meglio il suo ruolo materno. Il piccolo sta bene se la mamma sta bene.

Noi non veniamo dalle stelle o dai fiori,

ma dal latte materno.

Siamo sopravvissuti per l’umana compassione

E per le cure di nostra madre.

Questa è la nostra principale natura.

W. Shakespeare

Alimentazione durante l’allattamento

Valgono le stesse raccomandazione dell’alimentazione in gravidanza esposte nel mio blog. Continuare lo stesso tipo di dieta significa offrire al piccolo con il latte gli stessi tipi di sapori a cui si era abituato durante la vita intrauterina. La mamma che allatta deve seguire una dieta bilanciata e varia, una dieta mediterranea che abbia alla sua base frutta, verdure, preferibilmente di stagione, cereali, meglio se integrali, e legumi importanti fonti di fibra alimentare. Questi ultimi possono essere usati anche decorticati per ridurre eventuali coliche da parte del piccolo. Non devono mancare almeno 2 o 3 porzioni settimanali di pesce come fonte di omega 3, acidi grassi polinsaturi, fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo e soprattutto per la normale crescita e sviluppo del Sistema Nervoso del bambino.

Meglio se pesce relativamente grasso e a basso rischio di contaminanti come il metil-mercurio. Quindi la preferenza va su pesce azzurro quali sarde e alice, oppure merluzzo piuttosto che tonno e pesce spada. In caso di mancato apporto con la dieta potrebbe essere necessaria un’integrazione di questi acidi grassi essenziali ed in commercio esistono diversi integratori molto validi. Considerato l’aumentato fabbisogno proteico e calorico della donna che allatta si possono aumentare le dosi di  carne, specie quella bianca, uova e formaggi e cereali integrali e semintegrali. La frutta secca, come mandorle, noci, anacardi, ricca in acidi mono e polinsaturi, rappresentano degli ottimi snack da abbinare ad un frutto per ridurne l’indice glicemico.

Se la madre ha una sideremia e ferritina bassa è necessaria un’integrazione con ferro per evitare una carenza nel bambino con una possibile anemia.

Alimenti sconsigliati

  • Alcolici e bevande alcoliche
  • Cibi allergizzanti: arachidi, crostacei, molluschi, fragole,
  • alimenti processati e con conservanti
  • insaccati in genere
  • alimenti piccanti che possono rendere
  • cattivo il gusto del latte
  • (esempio:peperoncino, pepe, curry)
  • Ridurre alimenti dal sapore forte
  • (Cipolle, aglio,cavoli, asparagi)
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