Il disturbo del sonno è uno dei problemi più frequenti che mi pongono i genitori. Un bambino che non dorme quanto dovrebbe stravolge il ritmo familiare e mette a dura prova la mamma ed il padre.
Un neonato non ha ancora un ritmo circadiano del sonno, quindi dorme circa 15 o 18 ore in totale ma la notte si sveglia ogni tre ore specie se allattato al seno, tuttavia ci sono le dovute eccezioni di bambini che fin da subito dormono in modo più continuativo durante la notte. A 3 o 4 mesi il bimbo acquisisce un ritmo circadiano e può arrivare a dormire 6 o 7 ore di seguito di notte.
Un bambino di un anno dorme già 10 o12 ore per notte con due sonnellini diurni di circa due ore.
Quando il bambino cresce si riducono le ore di sonno oltre che per motivi fisiologici ma anche perché l’inserimento precoce al nido impone dei ritmi diversi, con un risveglio più precoce.
Il quesito che quasi tutte le madri e/o i papà mi pongono è cosa fare se il bambino ha un ritmo sonno-veglia alterato.
Per prima cosa va indagato se esiste davvero un’alterazione del sonno oppure se si richiede al piccolo un sonno più prolungato per proprie esigenze o aspettative personali. È utile indagare altre problematiche quali irritabilità, ridotta tolleranza alla frustrazione, con aggressività ed agitazione che potrebbero nascondere problemi di altra natura, come disturbi comportamentali. Da parte dei genitori ci potrebbe essere una scarsa tolleranza al pianto del bambino che vorrebbe addormentarsi ma non ci riesce, in questo caso la risposta della madre è decisiva se ella risponde in modo ansioso, pur senza volerlo, creerà un maggiore irritabilità da parte del bambino stesso con un ripetersi del circuito vizioso. Esiste comunque una grande variabilità da bambino a bambino, e la questione del sonno va affrontata singolarmente.
Un’attenta anamnesi con la raccolta di dati riguardanti la vita familiare per escludere eventuale stress o depressione della madre, oppure semplicemente ci possono essere ritmi giornalieri non adeguati a favorire il ritmo sonno-veglia del bambino.
Ecco una serie di consigli utili per rieducare il piccolo al sonno. Per favorire l’addormentamento è importante avere dei rituali, come prendere i giochi preferiti, raccontare delle favole, una ninna nanna, essi rappresentano un’area della realtà condivisa fra madre e bambino molto rassicurante e favorente l’addormentamento.
Ricordiamoci che dai 5- 9 mesi il piccolo vive l’addormentamento come un momento di separazione dalla madre e dall’ambiente a lui familiare e per questo potrebbe soffrire del distacco mentre si addormenta.
Ogni mamma sceglie un particolare rituale che ha sperimentato nel tempo.
Quando il bambino cresce può avere paure, tipica è la paura del buio, può essere rassicurato dalla presenza di un genitore al suo fianco ma lasciandolo nel suo letto, rimanendo in silenzio vicino a lui affinchè lui si addormenti tranquillo.
Nell’insonnia del bambino piccolo con ritardo di addormentamento e risvegli frequenti è bene che le attività serali siano tranquille con giochi che non lo stimolano ed eccitano troppo. È utile avere luci in casa più basse perché l’addormentamento è favorito dalla melatonina ormone endocrino fisiologicamente prodotto dalla ghiandola pituitaria in assenza di luce. I genitori dovrebbero usare una sequenza di attività ben stabilite come rituali al sonno, la doccia o il bagno che rilassa, la cena al solito orario regolare, mettere il pigiama, leggere una favola o qualche attività rilassante e poi andare a letto con il proprio oggetto preferito, oggetto transizionale. Si dovrebbero evitare di vedere film che incutono paura o causano tensione emotiva. Queste strategie comportamentali possono aiutare il bambino a gestire in modo autonomo l’addormentamento e le difficoltà del sonno con risvegli.
Con il tempo il bambino può andare a letto accompagnato dai genitori facendo in modo che acquisisca la capacità di addormentarsi da solo (in genere la compagnia del suo oggetto transizionale favorisce l’autonomia nell’addormentarsi).
In caso di disturbi persistenti del sonno si può ricorrere a prodotti naturali a base di piante medicinali, dopo aver consultato il proprio pediatra.
È bene che i genitori conoscano l’importante funzione del sonno affinchè si possa sempre assicurare al proprio bambino di dormire a sufficienza. Difatti il sonno è molto salutare oltre che per ovvi motivi fisiologici ma perché durante il sonno, specie notturno, avviene la maturazione del Sistema Nervoso Centrale con la potatura delle sinapsi che non vengono più usate, fenomeno detto apoptosi! In questo modo le vie cerebrali si modellano e si plasmano con una maggiore integrazione dell’ampia rete sinaptica cerebrale che è alla base del corretto funzionamento cerebrale (questo fenomeno è carente nei disturbi dello sviluppo).